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Gli effetti dello stress cronico

20/10/2025

Quando viviamo in un continuo stato di stress, il centro del cuore diventa incoerente, ostacolando la nostra capacità di creare.
In risposta a un ritmo cardiaco caotico, il cervello diventa molto incoerente, e questa incoerenza si riflette nei due rami del SNA. Alla fine, l’assuefazione allo stress logora così tanto il corpo da eliminare la nostra capacità di riparazione e di mantenimento della salute, consumando la nostra vitalità e resilienza.

Se la resilienza si basa su un’efficace gestione dell’energia, potresti sentirti completamente prosciugato, abbattuto e forse malato mentre sei sotto l’influsso dello stress cronico.
Più diventiamo dipendenti da questi stati di stress, meno siamo propensi ad aprire il cuore, guardarci dentro e creare coerenza cardiaca.

Un’esperienza che ho vissuto a casa mia, in una zona rurale dello stato di Washington, ne è un buon esempio. Una sera di novembre
tornai a casa dal lavoro, parcheggiai l’auto come sempre e cominciai a percorrere il vialetto di trentasei metri che conduce a casa mia. Era buio pesto. A ventisette metri circa dalla porta d’ingresso, alla mia destra, sentii un minaccioso ruggito proveniente da dietro alcune grandi rocce. Immediatamente mi focalizzai sulla materia (qualcosa) e mi ritrovai a pensare: “Cosa potrebbe nascondersi nell’oscurità?”.
Cominciai a cercare nella mente e poi nell’ambiente qualche elemento noto del passato per aiutarmi a prevedere il futuro. “Potrebbe essere uno dei miei cani?” mi domandai. Cominciai a gridare i loro nomi, ma non ci fu risposta. Quando feci qualche altro passo, il ringhio diventò più forte.
Senza dover pensare a mobilitare l’energia nel mio corpo, mi si rizzarono i capelli in testa, il battito cardiaco e la frequenza respiratoria aumentarono, e i miei sensi si amplificarono in vista della lotta o della fuga. Presi il cellulare e accesi la torcia, ma non riuscivo ancora a vedere cosa producesse il rumore. Dall’oscurità, il ruggito continuava. Indietreggiai lentamente e poi scappai verso la stalla, dove i miei lavoranti stavano portando i cavalli per la notte. Prendemmo i fucili e le torce e tornammo appena in tempo per vedere un puma e il suo cucciolo dileguarsi tra i cespugli.


Da questa storia puoi dedurre che una situazione altamente stressante come questa non è il momento giusto per aprire il cuore o
fidarti dell’ignoto. Non è il momento di spostare l’attenzione dalle cose del mondo materiale a una nuova possibilità nella tua mente. È il momento di scappare, nascondersi o combattere.

Ma se sei continuamente in modalità di lotta o fuga, anche se non c’è nessun
puma tra i cespugli, è meno probabile che vorrai chiudere gli occhi e guardarti dentro perché dovrai mantenere l’attenzione sulla minaccia percepita all’esterno.

Nel tuo sistema nervoso non può entrare nessuna nuova informazione che non sia pertinente alle emozioni che stai
provando, perciò non puoi programmare il tuo corpo per un nuovo destino.

Quindi è logico che quanto più sei dipendente dagli ormoni dello stress nella tua vita normale, tanto meno sei incline a creare, meditare o aprire il cuore ed essere vulnerabile. 


-Dr. Joe Dispenza

 

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